Come trapiantare un frutteto familiare?

Vorresti trapiantare degli alberi da frutto ma non hai la minima idea di come fare? Nel caso di risposta affermativa noi di Agripiù siamo felici di comunicarti che sei capitato sulla guida giusta. Nelle righe successive scoprirai quali aspetti considerare quando si decide di mettere a dimora una pianta da frutto.

La decisione di realizzare un frutteto familiare è sicuramente gratificante ma è anche delicata, infatti bisogna seguire delle linee guida fondamentali che consentiranno agli alberi di vivere bene e produrre tanto. Ricorda che una pianta che cresce sana e bella nella fase iniziale creerà tutti i presupposti per resistere più a lungo alle malattie e agli agenti atmosferici.

L’epoca del trapianto

Cosa bisogna considerare come primo aspetto? Una prima analisi riguarda l’epoca del trapianto differenziando il caso della pianta a radice nuda dalla pianta in vaso.

Nel caso di pianta in vaso, la messa a dimora può essere eseguita per tutto l’arco dell’anno perché le piante in vaso hanno l’apparato radicale già formato e quindi sono più autonome.

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Nel caso di pianta a radice nuda il trapianto va effettuato nella fase di riposo vegetativo da inizio autunno fino alla fine dell’inverno. Durante il riposo vegetativo si garantisce alla pianta il minor stress possibile e un attecchimento più sicuro perché il terreno che si utilizzerà per la chiusura della buca si compatterà bene attorno alle radici grazie alle piogge invernali. Appena la temperatura dell’aria ricomincerà ad aumentare alla fine dell’inverno l’albero inizierà ad emettere la nuova vegetazione.

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Gli altri aspetti da considerare

Gli altri elementi da considerare per il successo del frutteto sono:

      • il luogo;
      • il tipo di terreno;
      • la scelta delle piante;
      • il sesto di impianto o schema di piantagione;
      • l’impollinazione.

 

Per quanto riguarda il luogo, tutte le piante da frutto amano il sole e il riparo dal vento. Senza protezione dal vento, le piante crescono lentamente e richiedono più acqua. Un frutteto ombroso non darà mai un abbondante raccolto: solo in pieno sole si formeranno frutti abbondanti e di ottima qualità.

Il tipo di terreno è un altro fattore determinante il successo o insuccesso della piantagione. Prima di trapiantare una pianta, è importante verificare le caratteristiche del terreno e quelle richieste dalla pianta. Generalmente sono da preferire suoli di medio impasto ricchi di sostanza organica e ben drenati. Da evitare invece quelli molto argillosi, compatti ed asfittici.

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Le piante scelte per il piccolo frutteto devono, oltre a fornire un buon raccolto, essere di semplice cura, belle e durevoli. Compra piante di cui conosci il nome della varietà, perché da essa dipenderanno la resistenza, il periodo di fruttificazione, la conservabilità, la dimensione e il portamento dell’albero. Informarti su quali varietà sono adatte per la tua zona e se occorre averne diverse per l’impollinazione, collocale vicine, altrimenti si rischia di non avere frutti.

Le pomacee, melo e pero, sono tra le piante con più resistenza. Se decidi di creare un frutteto con questo tipo di piante ricorda di verificare  la natura del suolo e la sua fertilità. Queste piante prediligono un suolo ben drenato e senza ristagni idrici. Le drupacee sono invece molto sensibili, il suolo deve essere fresco, drenato e ricco di fattori nutritivi, in assenza dei quali la fruttificazione sarà scadente sia per qualità, che per quantità.

Lo schema di piantagione può essere a file, a file sfalsate, a quadrato (piante posizionate a quattro angoli) o a quinconce (piante a quadrato più una al centro). In linea del tutto generale, si consiglia di prevedere distanze relative tra le piante di circa 4/6 metri, variabili in funzione della vigoria della pianta, esposizione e pendenza del terreno.

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Per quanto riguarda l’impollinazione, alcune piante da frutto sono autoimpollinanti; altre richiedono specifici agenti impollinatori per poter fruttificare. Anche le piante autoimpollinanti fruttificano di più se sottoposte a impollinazione incrociata. Generalmente, il modo migliore per ottenere una buona produzione è piantare due o più varietà della stessa specie, che abbiano però lo stesso periodo di fioritura: per esempio un susino a fioritura precoce non potrà mai avere impollinazione incrociata con un susino a fioritura tardiva.

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