Come prendersi cura delle piante di olivo in primavera? La guida

Piantare un ulivo in giardino è un po’ come entrare nella storia. La sua coltivazione ha origini molto lontane: i racconti tradizionali e i testi religiosi dicono che tali origini risalgono a circa 6000 anni fa. L’olivo è noto scientificamente con il nome di Olea Europaea ed appartiene alla famiglia delle Oleaceae. L’albero può vivere per diverse centinaia di anni, raggiungendo in condizioni favorevoli anche i mille anni di età.

E’ una pianta sempreverde con un fusto cilindrico e piuttosto contorto. La sua corteccia ha un colore grigio scuro e le radici dell’olivo sono possenti, rimangono in superficie e non vanno mai oltre i 100 cm di profondità. Le foglie sono molto piccole ed hanno una forma lanceolata di colore verde glauco. Il frutto, l’oliva, è una drupa di forma ovale che può pesare fino a 3 grammi; l’olio che se ne estrae è contenuto nella sua polpa al 25-30%.

L’ulivo non necessita di grandi cure, ma solo di poche operazioni periodiche, come la potatura in primavera. Tra aprile e maggio i suoi fiori bianchi si aprono per fare spazio ai frutti, le drupe, che aumentano di volume e cambiano colore fino all’invaiatura.
 

Attenzione ad insetti e parassiti

Per avere piante sane e rigogliose, ricordatevi di proteggere le vostre piante di ulivo da insetti e parassiti.

Una delle più gravi malattie dell’ulivo, da non trascurare, è l’occhio di pavone. Questa malattia è causata da un fungo chiamato Spilocaea oleaginea. Nonostante attacchi tutti gli organi verdi dell’ulivo, l’azione più dannosa esplicata dal fungo avviene sulle foglie. Sulla pagina superiore (o lembo) della foglie compaiono delle macchie, inizialmente piccole e di colore bruno. Successivamente assumono una tonalità grigia al centro e bruno scuro alla periferia. Per evitare la defogliazione precoce e il conseguente deperimento della pianta è necessario trattare con Efuzin 355 Sc oppure con Pasta caffaro colorata.

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Ci sono poi diversi nemici quasi invisibili che agiscono indisturbati. Si tratta di parassiti quali:

  • la mosca delle olive;
  • l’oziorrinco;
  • la tignola.

 
La mosca dell’ulivo è simile alle altre mosche che colpiscono la frutta con dimensioni di circa 4-5 mm, facilmente riconoscibile dal puntino nero presente all’apice delle ali. Il clima gioca un ruolo importante per lo sviluppo di questa specie. Le condizioni di temperatura ideale sono quelle comprese tra 22-30°C. I danni provocati dalla mosca dell’olivo sono sostanzialmente tre:

  • distruzione diretta della polpa di cui si alimentano le larve ;
  • caduta dei frutti infestati (cascola);
  • alterazione della qualità delle olive con conseguenze sulla qualità dell’olio che se ne ottiene

 
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L’oziorrinco è un insetto che fa parte dell’ordine dei coleotteri. I danni da esso provocati si manifestano sulle foglie e sono causati, particolarmente, dagli adulti che di notte abbandonano i rifugi diurni nel suolo e si spostano sulle piante per andare a rodere le foglie. La mangiata è tipica e consiste in smarginature ai bordi fogliari. I danni sono gravi quando vengono attaccate le piante giovani e soprattutto in coltivazione nei vivai; in questi casi anche le larve, che di solito si nutrono di radici di varie piante erbacee, infestano le piante coltivate praticando erosioni al di sotto del colletto e sulle radici, facendo morire la giovane pianta.

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La tignola è un lepidottero appartenente alla famiglia Praydidae. Rappresenta una delle più importanti avversità della coltivazione di olivo. L’importanza della Tignola è seconda solo a quella della Mosca delle olive. Le larve attaccano le foglie, i fiori e i frutti dell’olivo. I danni più consistenti vengono in ogni modo causati dalla generazione carpofaga a carico delle drupe. Le olive infestate vanno soggette ad una prima cascola quando raggiungono la dimensione di un grano di pepe, e ad una seconda cascola in autunno quando le larve fuoriescono dal frutto.

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Per prevenire i danni provocati da mosca delle olive, oziorrinco e tignola vi consigliamo di intervenire con Spada 200 EC. Il prodotto è registrato dal ministero della salute come professionale pertanto il fitofarmaco può essere acquistato solo se l’acquirente possiede il cd. patentino verde o certificato di abilitazione all’acquisto e all’utilizzo dei prodotti fitosanitari.

Nella fase di allegagione, fase molto delicata in cui la corolla appassisce e si secca persistendo fino a quando l’ingrossamento dell’ovario ne provoca il distacco, è necessario trattare con Boroplus lt 1.
Il boro è un microelemento essenziale per conseguire una buona fioritura ed allegagione nell’olivo. L’utilizzo di Boroplus consente di:

  • di incrementare la fioritura;
  • ottenere polline di buona qualità e vitalità;
  • una ottimale impollinazione dei fiori;
  • la riduzione della cascola dei frutticini.

 

La concimazione fogliare e via terra

È consigliabile intervenire con concimazione anche per via fogliare e via terra.

La concimazione fogliare è una tecnica ormai largamente diffusa per molte piante arboree e l’olivo non è da meno. Questa soluzione consente di fornire alla pianta la giusta quantità di microelementi in specifiche fasi del ciclo colturale. Vi consigliamo il trattamento fogliare con Plantafol 20/20/20, un concime fogliare ad elevata solubilità e di rapido e completo assorbimento all’interno delle foglie.

Se si procede con mirate applicazioni fogliari ma anche con un’integrata concimazione di fondo al terreno, si possono raggiungere risultati maggiormente interessanti per l’ulivo. Ciò permette di nutrire la pianta in maniera equilibrata anche nei periodi in cui l’attività dell’apparato radicale è meno intensa, apportando gli elementi nutritivi indispensabili per ciascuna fase. Vi consigliamo quindi di agire anche con un trattamento via terra con speciale olivo oppure con il concime 20/10/10 + 16 SO3 .
 

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